L'IA in ambito giuridico: dall'analisi dei casi alle relazioni scritte

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L’IA in ambito giuridico: dall’analisi dei casi alle relazioni scritte

Copia di IA e Scrittura
Psicologia Giuridica

L’IA in ambito giuridico: dall’analisi dei casi alle relazioni scritte

Alessia Mensurati, psicologa giuridica, formata in Neuropsicologia clinica e riabilitativa, con background in Neuroscienze Cliniche. Appassionata di Psicologia Giuridica e Neuropsicologia Forense, collabora con la redazione di Psicologia in Tribunale.

L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando anche il mondo del diritto, offrendo strumenti avanzati per l’elaborazione di grandi quantitativi di documenti, l’analisi giuridica, la ricerca normativa e la redazione di documenti. Tuttavia, come possiamo immaginare, il suo utilizzo solleva questioni sia etiche che metodologiche: può davvero sostituire il lavoro di un giurista, di un magistrato o di un consulente tecnico? Quali sono i limiti e le opportunità dell’applicazione dell’IA a questo settore?

L’ambito giuridico si basa su interpretazione, analisi critica e contestualizzazione e sebbene l’IA non possa sostituire il ragionamento giuridico umano, nelle mani di una persona preparata può essere un valido supporto in diverse aree:

  • Analisi delle sentenze: può essere quindi utile per estrapolare i principi giuridici da migliaia di altre sentenze, per aiutare nella costruzione di argomentazioni giuridiche;
  • Ricerche normative: per permettere l’individuazione di norme e giurisprudenze pertinenti nell’arco di pochissimi secondi, migliorando la gestione del tempo del professionista;
  • Redazione di atti e pareri: può generare bozze di documenti giuridici sulla base di modelli standardizzati.

Ovviamente, però, l’interpretazione delle norme e l’elaborazione dei dati ad esempio relativi ai test standardizzati, come nel caso degli psicologi CTP,  richiede una sensibilità che non è propria dell’IA, in quanto contesto sociale, precedenti giurisprudenziali, le interpretazioni e comparazioni dei risultati ai test restano di esclusiva competenza umana.

In contesti legali l’Intelligenza Artificiale sta avendo già un impatto tangibile, ad esempio attraverso la Predictive Justice, un’analisi avanzata dei dati che può aiutare a prevedere l’esito di un processo sulla base di sentenze precedenti, incrementando l’efficienza del procedimento legale.

Gli Smart Contracts sulla blockchain sono protocolli informatici che eseguono automaticamente i termini di un contratto, senza il bisogno di intermediari, permettendo di rendere più sicuri ed immodificabili, oltre che trasparenti e veloci, gli accordi tra le parti.

Un’altra applicazione sono i software di “legal tech”, come ROSS Intelligence o CaseText che semplificano la ricerca giuridica e la gestione dei casi.

I principali vantaggi sono la riduzione degli errori e l’aumento della produttività, così come la gestione del tempo.

Uno degli ambiti sicuramente più interessanti è l’uso dell’IA nella scrittura di documenti legali. Difatti, grazie ai modelli linguistici avanzati è possibile generare relazioni e pareri giuridici creando delle bozze, è possibile riassumere sentenze e norme e standardizzare la documentazione, come ad esempio nella produzione di contratti o atti legali ripetitivi.

I vantaggi sono evidenti, ma bisogna sempre ricordarsi che l’IA non ha capacità di interpretazione, in quanto non può contestualizzare le norme o coglierne le sfumature, può essere soggetta ad errori o bias se addestrata sulla base di dati inesatti, così come possono nascere problemi di responsabilità: a livello legale chi è responsabile di un documento generato attraverso l’Intelligenza Artificiale che contiene inesattezze?

Bisogna anche valutare l’affidabilità delle fonti, oltre che la trasparenza degli algoritmi che devono permettere di comprendere il processo logico alla base delle scelte del modello, così come – ovviamente – l’IA non deve essere usata per sostituire l’operato del giurista che deve sempre ricordare di usarlo come supporto, senza mai delegargli completamente alcun tipo di compito.

Anche il settore giuridico si sta quindi trasformando ed adattando alle nuove tecnologie, le intelligenze artificiali sono utili strumenti per aumentare l’efficienza e ridurre l’errore umano, divenendo quindi degli alleati, ma non possono – per struttura – sostituire la sensibilità, l’etica ed il pensiero interpretativo che son tipici della professione forense.


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