I limiti normativi degli ultimi mesi dettati dall’emergenza sanitaria Coronavirus, hanno introdotto importanti novità nelle CTU di famiglia. Chi avrebbe mai pensato  di raccogliere l’anamnesi dei genitori o di vedere un Minore da remoto, tramite una videochiamata nel salotto di casa sua, anziché vederlo nel proprio studio professionale?

Certo la tecnologia arriva in soccorso, soprattutto per le situazioni familiari non più sostenibili e particolarmente a rischio psicologico e sociale.

Per aggirare il rischio di contagio reciproco, si è visto quindi il proliferare degli incarichi di CTU non più in udienza, ma in modalità telematica. E, dopo una iniziale titubanza, nelle CTU è stato dato inizio all’utilizzo delle videochiamate tramite Skype, Zoom, etc., per realizzare colloqui genitoriali, anamnesi cliniche, etc. Ma in che misura tutto ciò può influenzare, interferire con la valutazione clinica che, per sua stessa definizione, richiede il rapporto diretto tra il clinico e la persona?

Ovviamente queste novità suscitano inevitabili dubbi e perplessità per il loro impatto sulla metodologia, sulla privacy e su molti altri aspetti, su cui l’intera comunità professionale dei consulenti dovrà necessariamente confrontarsi.

Il dibattito pertanto, è ancora molto aperto rispetto all’introduzione di tali strumenti tecnologici nella CTU di famiglia. Gli scenari che si potranno delineare sono ancora difficili da prevedere. Noi intanto come consulenti continuiamo a navigare a vista dovendo fronteggiare la complessa realtà delle situazioni familiari, già di per sé difficili,  tra protocolli differenti da tribunale a tribunale e suggerimenti e linee guida specialistiche non sempre allineate. Di questo tema ne parla anche Il Sole24Ore che, notoriamente non si occupa di crisi e disagio familiare. Vi consigliamo quindi l’articolo di Giorgio Vaccaro, “Crisi di famiglia, la CTU sperimenta il digitale”, che tratta delle crisi familiari nelle aule dei Tribunali dal punto di vista dell’avvocato (https://lnkd.in/gJ6rbsg).

Vi auguriamo quindi una buona lettura e buone riflessioni!

Il Comitato Tecnico Scientifico