Blog

Ultimi Commenti

Minori e suicidio

suicidio_minori
Psicologia

Minori e suicidio

Stella Masci

Laureata in Psicologia Giuridica Forense e Criminologica presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, sta svolgendo un tirocinio post-laurea presso l’Istituto Medico-Legale dell’Areonautica militare di Roma.

Il 9 marzo 2024 si è diffusa la notizia di un tragico episodio che potrebbe indicare un suicidio minorile. Una giovane ragazza di 13 anni è stata trovata senza vita nella chiostrina di un edificio, situato in via delle Albizzie, a Centocelle. Dalle indagini condotte dalla polizia, sono emerse alcune lettere della giovane, suggerendo l’ipotesi di un atto suicida.

Un evento simile si era verificato pochi mesi prima, nello stesso quartiere. 

A Piazza dei Mirti, alcuni testimoni hanno riferito di aver assistito ad una scena nella quale un ragazzino di 12 anni aveva aperto le braccia, sul suo balcone, per poi gettarsi nel vuoto. Questa scena angosciante lascia poche alternative se non pensare ad un suicidio.

Questi preoccupanti eventi ci ricordano quanto sia delicata la vita dei giovani e quanto sia essenziale porre attenzione al loro benessere emotivo, cercando di prevenire simili tragedie.

Il suicidio tra i minori rappresenta una sfida per molti paesi del mondo, inclusa l’Italia, in quanto è un fenomeno complesso e ampio che coinvolge molteplici fattori (biologici, psicologici, sociali e ambientali)  e resta una delle principali cause di morte tra i giovani di età compresa tra i 10 e 19 anni. 

In uno studio svolto da Lesinskiene e colleghi (2022) è stato identificato che l’età media dei bambini che hanno tentato il suicidio (in Lituania) è di 15,04 anni. I dati appena esposti concordano con le conclusioni tratte da numerosi studi condotti in Europa e negli Stati Uniti, ma divergono in modo significativo dai risultati raccolti dai ricercatori africani, che hanno identificato un’età media di 17,5 anni per il primo tentativo di suicidio. 

La stagione primaverile emerge come il periodo di massima incidenza dei ricoveri dovuti a tentativi di suicidio, una tendenza che trova conferma in una revisione sistematica che sottolinea come sia la primavera il momento in cui si concentra la maggior parte dei tentativi, oltre che dei suicidi completati.

Questo andamento stagionale resta avvolto nel mistero e le spiegazioni proposte vanno dalle differenze nella disponibilità dei mezzi di suicidio, ai disturbi psichiatrici con un decorso legato alle stagioni, dal vivere in zone rurali, fino a ipotesi di natura biologica, che suggeriscono un legame con le variazioni nella produzione di ormoni influenzati dalla luce solare, come serotonina, melatonina e vitamina D. Nonostante il progresso della ricerca, questa complessa interazione tra fattori psicologici e naturali continua a sfidare la nostra comprensione.

Secondo i dati del National Comorbidity Survey Replication Adolescent Supplement, la prevalenza nell’arco della vita, di ideazioni, piani e tentativi di suicidio da parte degli adolescenti si aggira, rispettivamente, intorno al 12,1%, 4,0% e 4,1%. 

In Italia, dal 1 gennaio 2022 al 31 agosto 2022, secondo l’Osservatorio Suicidi della Fondazione BRF, si sono registrati 351 suicidi e 391 tentativi di suicidio, con una media di un suicidio ogni 16 ore e un tentato suicidio ogni 14. Questi numeri sono al ribasso, poiché non includono i casi non riportati dai media.

Questi dati evidenziano come si fa sempre più grande il disagio minorile e quanto la comprensione dei fattori di rischio e dei meccanismi sottostanti è fondamentale per sviluppare strategie preventive efficaci. 

Perché questo fenomeno è sempre più frequente tra i giovani?

Dalla letteratura è difficile individuare dei motivi specifici correlati solo al suicidio minorile, ma è comunque possibile evidenziare dei fattori generali che potrebbero essere dei predittori del fenomeno, come ad esempio: 

  • Problemi personali (insuccessi scolastici, esperienze traumatiche, difficoltà ad accettare il proprio corpo etc..);
  • Problematiche familiari (conflitti in famiglia, abusi fisici e emotivi, divorzio dei genitori, instabilità familiare, mancanza di sostegno familiare, relazione madre-figlio disturbata);
  • Bullismo e molestie: il bullismo sembra essere uno dei predittori più significativi del suicidio tra gli adolescenti. Questa scoperta evidenzia l’urgente necessità di implementare programmi anti-bullismo, che potrebbero rivelarsi efficaci , almeno nel breve termine;
  • Problemi fisici o di salute mentale.  
  • Fattori socioeconomici e ambientali: Il distanziamento sociale, la crisi economica, l’isolamento e la mancanza di supporto possono creare condizioni che favoriscono il suicidio. La pandemia di COVID-19 ha esacerbato molti di questi fattori, contribuendo all’aumento dei comportamenti suicidari tra i giovani​.

Questi sono fattori di rischio generici e la comprensione del sucidio nei minori richiede sicuramente un’analisi più dettagliata. 

Sappiamo, infatti, molto poco sul  background psicosociale dei minori che tentano ripetutamente il suicidio, poiché la ricerca si concentra sull’individuazione dei fattori di rischio per i tentativi di suicidio in generale. I ripetuti tentativi di suicidio da parte di un bambino o di un adolescente possono riflettere la mancanza di strategie di prevenzione del suicidio efficienti e complesse, a breve e lungo termine.

Per cui è importante chiedersi, come si evince dall’insieme degli studi effettuati su questo fenomeno: in che modo possiamo proteggere i bambini dai tentativi di suicidio isolati o ripetuti? 
  • Attraverso programmi di promozione della salute mentale: è importante promuovere la consapevolezza della salute mentale e l’autoconsapevolezza, in questo modo i minori possono essere in grado di riconoscere i problemi emotivi e accedere agli eventuali servizi di supporto;
  • Sensibilizzazione e Formazione: la sensibilizzazione sui fatti riguardanti il suicidio può aiutare a ridurre lo stigma e migliorare la consapevolezza pubblica;
  • Interventi precoci: identificare e trattare tempestivamente i disturbi mentali nei minori può ridurre il rischio di suicidio. Gli interventi psicologici, come la terapia cognitiva-comportamentale, possono essere efficaci nel trattare la depressione e ansia nei minori;
  • Ambienti sicuri e supportivi: è importante che i vari ambienti frequentati dal minore come ad esempio scuola, sport e famiglia collaborino tra di loro affinché i bambini si sentono accettati e inclusi al fine di ridurre il senso di isolamento e alienazione che può contribuire al rischio suicidario;
  • Formazione degli operatori che entrano a contatto con i minori: fornire alle persone che entrano a contatto con i minori, come ad esempio gli insegnati, le informazioni necessarie per riconoscere i segni di rischio suicidario può aumentare la possibilità di gestire efficacemente le situazioni di crisi e prevenire il fenomeno;
  • Iniziative di supporto tra pari: programmi che promuovono il supporto tra pari possono contribuire a creare una rete di sicurezza per i minori a rischio di suicidio. L’adozione di specifiche applicazioni digitali per il supporto tra pari è un modo efficace per coinvolgere i giovani e fornire loro uno spazio sicuro dove parlare e cercare aiuto​;

Il suicidio tra i minori è un fenomeno complesso che richiede un approccio olistico per la prevenzione. Ridurre il tasso di suicidio tra i giovani richiede impegno e risorse adeguate, creando ambienti in cui i minori si sentano sostenuti, al sicuro e ascoltati, affinché abbiano la possibilità di vivere una vita piena e significativa.

Bibliografia

Isaac, M., Elias, B., Katz, L. Y., Belik, S. L., Deane, F. P., Enns, M. W., … & Swampy Cree Suicide Prevention Team (12 members) 8. (2009). Gatekeeper training as a preventative intervention for suicide: a systematic review. The Canadian Journal of Psychiatry54(4), 260-268.

Lesinskienė, S., Kinčinienė, O., Šambaras, R., & Žilinskas, E. (2022). Analysis of attempted suicide in a pediatric setting: extracted notes for clinical practice and complexity of help. International journal of environmental research and public health19(14), 8604.

Marek, Z., Widacki, J., & Zwarysiewicz, W. (1976). Suicides committed by minors. Forensic Science7(2), 103-108. 

Merry, S. N., Hetrick, S. E., Cox, G. R., Brudevold‐Iversen, T., Bir, J. J., & McDowell, H. (2012). Cochrane Review: Psychological and educational interventions for preventing depression in children and adolescents. Evidence‐Based Child Health: A Cochrane Review Journal7(5), 1409-1685.

Raphael, B. (2000). Promoting the mental health and wellbeing of young people. Discussion paper–Key principles and directions.

Wyman, P. A., Brown, C. H., Inman, J., Cross, W., Schmeelk-Cone, K., Guo, J., & Pena, J. B. (2008). Randomized trial of a gatekeeper program for suicide prevention: 1-year impact on secondary school staff. Journal of consulting and clinical psychology76(1), 104.

Se sei interessato ad approfondire i temi dell’affidamento familiare e dell’adozione, segui il Corso di Alta Formazione On Demand di 30 ore con grandi esperti del settore:
Corso di Alta Formazione On Demand

Affidamento familiare, adozione nazionale ed internazionale

Durata del Corso: 30 ore

Dal nostro Blog

Lascia un tuo commento all'articolo

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *