Per il CTP, come per il CTU, esiste una evidente incompatibilità̀ nel rivestire il ruolo di consulente e quello di terapeuta. A questo proposito, il Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, all’articolo 26, è molto chiaro e recita:

“Lo psicologo si astiene dall’intraprendere o dal proseguire qualsiasi attività professionale ove propri problemi o conflitti personali, interferendo con l’efficacia delle sue prestazioni, le rendano inadeguate o dannose alle persone cui sono rivolte. Lo psicologo evita, inoltre, di assumere ruoli professionali e di compiere interventi nei confronti dell’utenza, anche su richiesta dell’Autorità Giudiziaria, qualora la natura di precedenti rapporti possa comprometterne la credibilità e l’efficacia”.

Oltre ad un pregresso rapporto clinico, a rappresentare motivo di incompatibilità per i CTP sono:

• aver svolto attività extragiudiziale per la coppia
• aver avuto un precedente rapporto con una delle parti in causa rende impossibile la successiva assunzione in giudizio del ruolo di CTP per l’altra parte
• aver prestato attività nell’interesse del minore rende incompatibile il ruolo di CTP nell’interesse di uno solo dei due genitori in disputa.