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L’IA e la redazione di testi complessi: opportunità e limiti
04/04/2025 2025-04-04 14:33L’IA e la redazione di testi complessi: opportunità e limiti

L’IA e la redazione di testi complessi: opportunità e limiti
Alessia Mensurati, psicologa giuridica, formata in Neuropsicologia clinica e riabilitativa, con background in Neuroscienze Cliniche. Appassionata di Psicologia Giuridica e Neuropsicologia Forense, collabora con la redazione di Psicologia in Tribunale.
L’Intelligenza Artificiale ha trasformato il modo in cui scriviamo, produciamo ed analizziamo qualsiasi cosa. Relativamente alla produzione di testi, che vanno dai semplici riassunti alla creazione di contenuti tecnici e accademici, gli strumenti come ChatGPT, Gemini e tanti altri, dimostrano di poter essere un valido supporto per l’essere umano, nel compito di redigere testi articolati. Ma la domanda che dobbiamo porci è: fino a che punto possiamo affidarci?
Ma partiamo dalle basi: come funziona un modello linguistico nella scrittura?
Anzitutto gli strumenti di Intelligenza Artificiale generativa, come i modelli di linguaggio avanzati, si basano su reti neurali addestrate sulla base di quantità enormi di dati testuali ed il loro funzionamento si basa sulla predizione delle parole, la comprensione del testo e l’adattamento della struttura e dello stile sulla base di diversi registri linguistici che vanno dal tecnico al creativo.
Tuttavia, sebbene questi modelli siano sofisticati, la scrittura è un processo che viene approcciato in maniera meccanica, senza implicare creatività, analisi critica o anche solo la mera intenzionalità umana.
I vantaggi nell’uso dell’IA per i testi di natura complessa sono molteplici, il primo tra tutti sicuramente è l’ottimizzazione del tempo, in un contesto storico in cui la celerità e l’aumento della produttività sono letteralmente tutto. Può fornire un supporto alla ricerca, lì dove la mole di articoli scientifici da leggere è elevata, permettendo quindi una velocizzazione del procedimento di analisi ed approfondimento necessari anche solo per scremare i contenuti da inserire in un proprio testo. L’uso delle IA, peraltro, permette di mantenere uno stile uniforme, soprattutto in documenti lunghi, complessi e rimaneggiati in tempi differenti, permettendoci di percepire una migliore coerenza. Così come è sicuramente uno strumento molto utile per chi ha difficoltà visive, di scrittura o di apprendimento, promuovendo l’inclusione e l’accessibilità.
Ma così come esistono i vantaggi, così esistono i limiti nell’uso dell’IA per la scrittura di testi complessi: il prodotto di queste tecnologie, se non valutato da mente umana, rimaneggiato o integrato, potrebbe dimostrare una mancanza di originalità ed assenza di pensiero critico, in quanto le IA non elaborano delle idee proprie, ma producono testi sulla rielaborazione di idee preesistenti. Che è una sottile, ma sostanziale, differenza.
Possono esservi errori e imprecisioni, dovute ad una scarsa possibilità ad attingere ad informazioni aggiornate, soprattutto in ambiti tecnici, scientifici e normativi, suggerendo che sia sempre necessaria una revisione umana per valutare la veridicità e la correttezza delle informazioni.
Le IA, peraltro, hanno una certa difficoltà nella gestione di argomenti sensibili in quanto non comprendono appieno e realmente il contesto, rischiando di generare contenuti fuorvianti o del tutto inappropriati, soprattutto per ciò che concerne testi di natura psicologica e giuridica, dove sono elementi essenziali l’etica e la terminologia.
Ultimo, ma non per importanza, è il problema legato al diritto d’autore, in quanto i testi generati dall’IA attingono ad informazioni senza andare a citare espressamente – se non richiesto – le fonti scadendo quindi in plagio o in problemi di copyright.
Ritorna quindi come un mantra il concetto: L’IA come strumento e non come sostituto
Le buone norme per l’utilizzo dell’IA per il redigere dei testi tecnici, si possono quindi racchiudere in tre dettami:
– Utilizzarla come assistente: ci si può affidare come supporto, come ispirazione, ma senza mai delegare totalmente il processo creativo;
– Verificare sempre le fonti: i contenuti generati devono essere sempre controllati, bisogna chiederne le fonti e valutare i riferimenti come affidabili;
– Personalizzare sempre il proprio testo: mai copincollare un testo generato da una IA, ma è buona norma personalizzarlo ed aggiustarlo anche sulla base del proprio stile di scrittura per aggiungere originalità e valore.
Se usata in modo strategico, anche per la scrittura di testi articolati, l’IA potrebbe essere un alleato preziosissimo, che non può sicuramente sostituire la competenza ed il pensiero umano. Può migliorare la nostra efficienza, la qualità della produzione testuale, può insegnarci a migliorare le nostre doti di scrittura, ma il tutto a patto che rimanga appunto uno strumento di supporto e non una scorciatoia per evitare completamente il lavoro di tipo intellettivo.
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