RECENSIONE | La prospettiva del minore nella C.T.U. Esperienze di un approccio integrato
23/10/2020 2021-10-18 12:46RECENSIONE | La prospettiva del minore nella C.T.U. Esperienze di un approccio integrato

RECENSIONE | La prospettiva del minore nella C.T.U. Esperienze di un approccio integrato
Edito da Franco Angeli, il libro “La prospettiva del minore nella C.T.U. Esperienze di un approccio integrato”, porta la firma di Francesca Siboni e Ugo Ugozzoni.
Il testo altamente specialistico assembra i contributi di alcuni professionisti che esercitano in ambiti diversi di intervento sui minori. Le prospettive dei vari contributi offerti attengono alla psicologia forense, alla psicologia sociale, alla psicologia clinica, alla psicoanalisi, all’Infant Observation secondo il Modello di Esther Bick, e al paradigma sistemico relazionale.
“I contributi coinvolgono tutte le figure che ruotano intorno al processo minorile; il libro non è né un manuale e né un vademecum, ma ha come finalità proporre un confronto per far sì che le posizioni descritte acquistino una profondità e serietà metodologiche e non ideologiche, e che lascino spazio, ragionevole, al dubbio e alle verifiche delle proprie opinioni.” Francesca Siboni
In questo testo viene proposta una raccolta di contributi con lo scopo di fornire elementi utili a tracciare una mappa emotiva, affettiva e relazionale dei contesti di rottura dei legami familiari, di abuso e di violenza in cui i minori si possono trovare coinvolti e delle conseguenze psicologiche che ne derivano. Il Giudice, l’Avvocato, l’Assistente sociale e il Perito sono investiti dalla tensione e dalla violenza, che frammenta il quadro delle relazioni familiari e richiede lo sviluppo di una competenza specifica nel ricostruire lo scenario entro il quale collocare gli interventi necessari. Difficile prendere parte a queste situazioni – per il ruolo che vi si gioca restandone il meno possibile condizionati. Lavorare in tali situazioni genera stati mentali e di coscienza complessi e resi acuti per la sofferenza che vi è presente. Gli operatori si trovano a dover gestire emozioni forti e a volte esasperate per la conflittualità, che sembra non lasciare spazio alla comprensione degli effetti generati nei minori. Incalzati dalla complessità delle dinamiche, che impongono provvedimenti drastici e dolorosi, a volte si trascurano i vissuti dei minori coinvolti e della situazione nella quale si trovano quotidianamente a vivere. Accade così che alla prova dei fatti le alchimie relazionali progettate risultino, se non apertamente dannose, difficilmente applicabili.

Buongiorno mi scuso per l'invio errato del messaggio precedente che ho letto erroneamente rivolto a me non essendo avvezza al…