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Disegno di legge sul femminicidio e la violenza contro le donne
10/03/2025 2025-03-10 17:56Disegno di legge sul femminicidio e la violenza contro le donne

Disegno di legge sul femminicidio e la violenza contro le donne
Il 7 marzo 2025, il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta dei Ministri della Giustizia, dell’Interno, per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, e per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa, un disegno di legge che introduce il delitto di femminicidio come reato autonomo, con l’intento di rafforzare il contrasto alla violenza contro le donne e migliorare la tutela delle vittime. La proposta di legge si inserisce nel contesto delle normative internazionali e degli obblighi assunti dall’Italia con la ratifica della Convenzione di Istanbul e la Direttiva UE 1385/2024 in materia di violenza contro le donne.
La nuova fattispecie penale di “femminicidio”
Una delle principali novità del disegno di legge è l’introduzione della nuova fattispecie penale di “femminicidio”, un reato autonomo che, per l’estrema urgenza criminologica del fenomeno e per la particolare struttura del reato, viene sanzionata con la pena dell’ergastolo. In particolare, si prevede che sia punito con tale pena “chiunque cagiona la morte di una donna quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l’esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l’espressione della sua personalità”. Questa definizione mira a rispondere all’esigenza di tutelare le donne da atti di violenza che hanno motivazioni legate alla discriminazione di genere.
Inoltre, in linea con tale intervento, le stesse circostanze di commissione del reato sono introdotte come aggravanti per i delitti più tipici di codice rosso (come maltrattamenti, stalking, violenza sessuale e revenge porn), con la previsione di un aumento delle pene di almeno un terzo e fino alla metà o a due terzi, a seconda della gravità del reato.
Norme relative ai procedimenti giuridici
Il testo del disegno di legge prevede un ampio intervento procedurale, tra cui:
- Audizione obbligatoria della persona offesa da parte del pubblico ministero, nei casi di codice rosso, non delegabile alla polizia giudiziaria.
- Obbligo di informazione in favore dei congiunti delle vittime di femminicidio, in merito agli sviluppi processuali e alle misure cautelari.
- Parere non vincolante della vittima in caso di patteggiamento per reati da codice rosso, con obbligo di motivazione per il giudice.
- Applicazione di misure cautelari come la custodia cautelare in carcere o arresti domiciliari nei casi in cui sussistano esigenze cautelari.
- Diritto per le vittime di essere informate dell’uscita dal carcere dell’autore del crimine, in caso di concessione di misure premiali.
- Obblighi formativi per i magistrati, con la partecipazione obbligatoria a corsi specifici sulla violenza di genere.
Inoltre, il disegno di legge prevede il rafforzamento degli obblighi informativi nei confronti delle vittime, con il diritto di essere avvisate dell’uscita dal carcere del condannato per crimini di femminicidio e violenza domestica, anche a seguito di misure premiali.
Integrazione con le normative internazionali
Questo intervento legislativo si inserisce all’interno degli impegni internazionali assunti dall’Italia con la ratifica della Convenzione di Istanbul, che mira a prevenire e combattere la violenza contro le donne. Il disegno di legge si allinea anche con la Direttiva UE 1385/2024, che ha l’obiettivo di armonizzare le politiche europee nella lotta alla violenza di genere e nella protezione delle vittime.
Riferimenti
Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 117 | www.governo.it
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