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Ascolto del minore nei procedimenti giudiziari: diretto vs indiretto
03/03/2025 2025-03-07 11:40Ascolto del minore nei procedimenti giudiziari: diretto vs indiretto

Ascolto del minore nei procedimenti giudiziari: diretto vs indiretto
L’ascolto del minore nei procedimenti giudiziari rappresenta un aspetto fondamentale per garantire il rispetto dei suoi diritti e del suo benessere. Le modalità di ascolto del minore possono influenzare l’esito del procedimento e il suo impatto sul minore. Possiamo distinguere due approcci di ascolto: l’ascolto diretto e l’ascolto indiretto.
Nell’ascolto diretto il giudice incontra personalmente il minore durante l’udienza con l’eventuale assistenza di un ausiliario esperto, come uno psicologo o un neuropsichiatra infantile. Questa modalità permette al giudice di avere un contatto immediato con il minore, osservandone le reazioni emotive e comportamentali. L’ascolto diretto ha un valore aggiunto quando il minore ha raggiunto un livello di maturità sufficiente per esprimere consapevolmente le proprie opinioni.
Nell’ascolto indiretto il giudice delega l’audizione del minore a un professionista specializzato, come uno psicologo o un neuropsichiatra infantile, nell’ambito di una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU). In questo caso il professionista conduce i colloqui con il minore e successivamente relaziona al giudice le informazioni raccolte fornendo anche una valutazione sullo stato emotivo e psicologico del minore. Questa modalità è più utilizzata quando si ritiene che un ambiente meno formale possa favorire una comunicazione più libera e autentica da parte del minore o quando il minore è particolarmente vulnerabile o molto giovane.
La recente Riforma del processo civile, nota come Riforma Cartabia, ha introdotto significative novità riguardanti la Consulenza Tecnica d’Ufficio, con implicazioni dirette sull’ascolto del minore. Tra le novità identifichiamo:
- l’inclusione formale della Psicologia Giuridico-Forense. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza di competenze specialistiche nell’ambito dell’ascolto del minore e promuove un approccio interdisciplinare nelle procedure giudiziarie che coinvolgono i minori;
- l’istituzione di un Albo Nazionale dei CTU. Tramite questo Albo è possibile per i giudici nominare consulenti da qualsiasi tribunale senza necessità di autorizzazione preventiva. Questa maggiore flessibilità mira a garantire che i professionisti più qualificati siano coinvolti nei procedimenti che riguardano i minori, indipendentemente dalla loro sede di appartenenza.
Un caso esemplare
Il caso di una donna italiana, nota alle cronache per aver sottratto i suoi figli al padre violento, violando un’ordinanza giudiziaria che stabiliva la custodia condivisa, ha suscitato un ampio dibattito pubblico sul tema della violenza domestica, sui diritti delle donne e l’importanza delle opinioni dei minori.
Nel gennaio 2025, dopo lunghe controversie, una giudice spagnola ha deciso che il figlio minore di rimanesse temporaneamente in Spagna con la madre invece di tornare in Italia con il padre. Questa decisione è stata presa dopo aver ascoltato il minore, che ha espresso il desiderio di restare con la madre, evidenziando l’importanza di considerare le opinioni dei minori nei procedimenti che li riguardano.
Questo caso sottolinea l’importanza dell’ascolto del minore nei procedimenti giudiziari, un principio rafforzato anche dalla Riforma Cartabia in Italia. La riforma ha introdotto disposizioni specifiche che garantiscono il diritto del minore a essere ascoltato nei procedimenti che lo riguardano, assicurando che le sue opinioni siano tenute in considerazione in base all’età e al grado di maturità.
Sebbene questo caso abbia riguardato istituzioni italiane ed estere, evidenzia un principio condiviso a livello internazionale, ovvero l’importanza di garantire ai minori il diritto di esprimere le proprie opinioni nelle questioni che li riguardano, un principio che la Riforma Cartabia ha ulteriormente rafforzato nel contesto giuridico italiano.
La Riforma Cartabia, in particolare stabilisce che:
Il minore di 12 anni o di età inferiore ma capace di discernimento deve essere ascoltato nei procedimenti che lo riguardano.
Il giudice può disporre l’ascolto diretto o indiretto a seconda del caso, sempre nell’interesse del minore.
Nel caso su citato, la giudice spagnola ha dato peso alla volontà del bambino come un contributo rilevante per la decisione.
La nuova CTU dopo la Riforma Cartabia. Un approfondimento essenziale sull’ascolto del minore in ambito giuridico
L’ascolto diretto e indiretto rappresentano due modalità complementari nell’ambito giuridico, ciascuna con il proprio ruolo nel garantire un’indagine accurata e il rispetto dei diritti delle persone coinvolte.
La recente Riforma Cartabia, intervenendo su questi strumenti, si propone di rendere il sistema giuridico più equo e funzionale, apportando significative novità nel panorama giuridico italiano e introducendo tra le principali innovazioni un ampio cambiamento nella Consulenza Tecnica d’Ufficio psicologica.
Il volume pubblicato di recente con il contributo di tanti studiosi ed esperti di Psicologia in Tribunale è un punto di riferimento fondamentale per chi opera nel settore legale e psicologico, e in particolare per coloro che sono coinvolti nei delicati procedimenti che riguardano l’ascolto del minore.

In un contesto giuridico sempre più attento alla tutela dei diritti del minore, la Riforma ha sottolineato l’importanza di una valutazione psicologica qualificata e di un ascolto sensibile e professionale nei confronti dei più giovani.
Il libro offre un’analisi dettagliata delle modifiche normative che riguardano la figura del consulente psicologo nei procedimenti giuridici, ma dedica anche un’intera sezione alla tematica dell’ascolto del minore, un argomento cruciale che sta ricevendo sempre maggiore attenzione da parte degli esperti.
La sezione dedicata all’ascolto del minore è frutto del contributo di numerosi studiosi autorevoli in ambito giuridico e psicologico, che offrono approfondimenti teorici e pratici su come il minore debba essere ascoltato nel rispetto della sua dignità e della sua evoluzione psicologica. Si esplorano le tecniche, i principi e le metodologie per un’interazione che non solo rispetti la legge, ma che soprattutto tenga conto del benessere psicologico del minore, una figura spesso vulnerabile all’interno dei procedimenti giudiziari.
Questo volume è una risorsa indispensabile per professionisti del diritto, magistrati, avvocati, e psicologi giuridico-forensi che desiderano comprendere e implementare al meglio le novità introdotte dalla Riforma Cartabia. Offre una panoramica completa e interdisciplinare delle implicazioni legali e psicologiche, fornendo strumenti operativi pratici da applicare nella quotidianità del lavoro giuridico, con una particolare attenzione a quelle tematiche che riguardano il delicato e complesso rapporto con il minore.
Acquistando questo libro, avrai a disposizione un compendio essenziale per navigare tra le nuove normative, per rispondere in modo competente alle sfide poste dalla riforma e per contribuire, con un approccio consapevole, alla tutela dei diritti e della salute psicologica dei minori.
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Bibliografia e Sitografia
- Linee Guida sull’Ascolto del minore – minori.gov.it
- Donzelli, R. (2023). Novità sull’ascolto del minore: ascolto diretto vs ascolto indiretto.
- Passanante, M. C., & Tucci, S. (a cura di). (2024). La nuova CTU dopo la Riforma Cartabia. Avvocati, magistrati, psicologi giuridici tra nuovi equilibri, specializzazioni, interdisciplinarità. Pacini Editore.
- Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. (2020). Il diritto all’ascolto delle persone di minore età in sede giurisdizionale.
- Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. (2012). Linee Guida: L’ascolto del minore.
- https://www.unioneprofessionisti.com/blog/cosa-cambia-ctu-con-riforma-cartabia/49335/
- https://www.italyreview.it/la-corte-di-cassazione-italiana-annulla-la-sentenza-che-separo-juana-rivas-da-uno-dei-suoi-figli/
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