Blog

Ultimi Commenti

Giornata Mondiale dell’Adozione, come nasce una nuova famiglia

adozione_percorso_consigli
Psicologia Giuridica

Giornata Mondiale dell’Adozione, come nasce una nuova famiglia

Mese dedicato all’infanzia, Novembre è anche il mese in cui si celebra, il 9 per l’esattezza, il World Adoption Day, ovvero la Giornata Mondiale dell’Adozione.
Questa ricorrenza, nata nel 2014 a Los Angeles con l’obiettivo di celebrare la famiglia, accrescere la consapevolezza sul mondo dell’adozione e raccogliere fondi per supportare le coppie che decidono di intraprendere il percorso adottivo, è anche un giorno per riflettere su questo tema e condividere esperienze.

Ogni adozione presuppone un iter complesso che richiede molta attenzione da parte degli operatori, perché mette in gioco aspetti personali e relazionali della vita di tutte le persone coinvolte. Ogni adozione, nazionale e internazionale, è sempre una scelta d’amore, che implica che sia gli adottanti sia gli adottati siano adeguatamente preparati e informati, nonché supportati nel percorso che li condurrà a diventare una nuova famiglia.


Dott.ssa Siboni, che ruolo può rivestire lo psicologo forense in un procedimento adottivo?

Può definire gli obblighi e i diritti della famiglia adottiva da un punto di vista psicologico. Può intervenire nelle situazioni nelle quali c’è un contenzioso.


Sappiamo che la strada che porta una famiglia ad adottare un minore è lunga e tortuosa, sia quando l’adottato è un bambino italiano sia quando si tratta di uno straniero.
Avvocata De Toma, quali sono i consigli che si sente di dare, in funzione della sua esperienza, a una coppia che vuole intraprendere questo percorso?

Per prima cosa, un suggerimento su tutti: sincerità, sempre e comunque. È infatti fondamentale, per il proprio interesse, che la coppia aspirante espliciti chiaramente quali siano gli eventuali limiti delle proprie disponibilità e capacità all’accoglienza, quali le proprie aspettative nei confronti del bambino, senza “fingersi” indifferenti rispetto all’età, al colore della pelle, all’handicap di cui fosse portatore o alla sua condizione giuridica di adottando non ancora definita irrevocabilmente.
Voglio dire che affermare una disponibilità adottiva maggiore di quella che gli aspiranti genitori sentono realmente non aiuta, perché nel tempo può creare una situazione di disagio all’interno della triade familiare ed esporre l’adozione al rischio di fallimento. È bene perciò che la coppia “si racconti” nel modo più autentico, e non tema di riferire agli operatori psico-sociali ed al giudice quale siano le effettive specificità del suo progetto adottivo.
Detto questo, a livello squisitamente pratico mi sento di suggerire alle coppie di valutare, nel caso di adozione nazionale, di ampliare l’ambito territoriale della propria domanda.
La legge prevede infatti la possibilità di presentare istanze anche a più Tribunali per i Minorenni e anche in tempi successivi, e il ricorso a questa modalità espansiva può favorire il buon esito dell’iter adottivo, soprattutto laddove la competenza territoriale del Giudice Minorile più prossimo alla coppia sia decisamente contenuta; si pensi per
esempio alla Puglia, che vede operativi ben tre Tribunali per i Minorenni, e dove pertanto può rivelarsi utile investire più di un Ufficio Giudiziario della propria domanda di adozione.

Lascia un tuo commento all'articolo

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *