Valutazione e quantificazione del danno biologico di tipo psichico e del danno da pregiudizio esistenziale

CONSULENZA TECNICA IN AMBITO CIVILE

Valutazione e quantificazione del danno biologico di tipo psichico e del danno da pregiudizio esistenziale

“Qualsiasi esperienza che susciti una situazione penosa – quale la paura, l’ansia, la vergogna o il dolore fisico – può agire da trauma” (Freud 1895) 

Qualora da un evento lesivo di rilievo giuridico derivi una significativa alterazione dell’omeostasi psichica francamente psicopatologica, quale conseguenza diretta, è possibile agire in giudizio per ottenere il risarcimento del danno subito alla propria integrità psichica, o meglio, alla propria salute psichica.

Al contempo, il danno vissuto da un illecito o da un reato si può manifestare, come afferma la Cassazione Civile nella sentenza n. 14402 del 2011, non soltanto in termini squisitamente biologici, bensì come “modifica peggiorativa della personalità” con conseguenze che possono avere importanti ricadute negative sulle proprie abitudini di vita esistenziali e relazionali, che andranno adeguatamente risarcite.

Questi danni, definiti “Non Patrimoniali”, devono essere provati dal danneggiato, e la consulenza tecnica psico-forense, da sviluppare con appropriata metodologia valutativa, rappresenta uno degli elementi necessari per la loro valutazione e successiva quantificazione. 

Molte sono le circostanze di illecito o reato a seguito delle quali si rende necessaria una valutazione e quantificazione del danno biologico di tipo psichico e del danno da pregiudizio esistenziale. 

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