
La mediazione familiare è un intervento di carattere psicologico che si pone l’obiettivo di mitigare e risolvere conflitti sorti a seguito di separazioni e divorzi, per favorire la riorganizzazione delle relazioni tra gli ex coniugi nello svolgimento delle funzioni genitoriali.
Entrambi i genitori devono infatti poter esprimere la funzione affettiva ed educativa che loro compete nei confronti dei figli, per tutelare i diritti di quest’ultimi.
La mediazione familiare non è una terapia, ma un percorso di breve durata (10-15 incontri), autonomo da quello giudiziario (extragiudiziale), nel quale gli ex coniugi fanno esplicita richiesta allo psicologo di negoziare tra le parti per recuperare e poter esercitare appieno il proprio ruolo genitoriale.
Quando si saranno stabiliti degli accordi, nel rispetto delle normative vigenti, lo psicologo stilerà un documento, il Protocollo d’Intesa, consegnandone copia agli ex coniugi che saranno tenuti a rispettarlo.
Le principali questioni affrontate durante la mediazione familiare sono:
- la decisione di separarsi e/o divorziare;
- la responsabilità genitoriale;
- i progetti e gli accordi genitoriali per i figli, quali la residenza e la quantità di tempo da trascorrere con ciascun genitore e con gli altri membri della famiglia;
- l’alloggio dopo la separazione;
- il contributo al mantenimento dei figli e/o dell’ex partner;
- la divisione dei beni mobili e immobili;
- eventuali debiti;
- il coinvolgimento di nuovi partner e nonni;
- il cambiamento di residenza di un figlio con laconseguente necessità di rivedere gli accordi precedentemente presi;
- la necessità di valutare se bambini e ragazzi debbano essere consultati e, se si, da chi, quando e come (Parkinson, 2003).