Separazione e divorzio, quando i figli diventano parte del conflitto

Psicologia in Tribunale risponde alle domande che i nostri utenti ci pongono sui social per fare chiarezza su tematiche di attualità. In questo caso parliamo di conflittualità tra ex coniugi che inevitabilmente si riflette sui figli e sulla loro stabilità psico-emotiva.

  • Cosa succede quando uno dei due genitori non rispetta gli accordi presi?

La conflittualità dei genitori rappresenta per il figlio sempre una condizione traumatica, un evento lesivo per il suo sviluppo. L’esperire una dimensione emotiva di alta conflittualità costringe il minore a vivere una condizione di vulnerabilità psico-emotiva che deriva dall’essere coinvolto in una relazione genitoriale altamente disfunzionale.

L’unico e vero elemento patologizzante per i bambini in queste situazioni non è la separazione in sé, ma il trasformarsi della relazione tra gli adulti in una perversa e distruttiva guerra tra ex alleati, fatta di insulti, ripicche, accuse, rivendicazioni e delegittimazione reciproca.

Il minore diventa oggetto di condizionamenti o suggestioni da parte di uno o di entrambi i genitori. Succede molto frequentemente che paure arcaiche, timori di abbandono, ansie persecutorie e depressive si affacciano nella mente del figlio per l’angoscia di perdere i propri punti di riferimento oppure che lo stesso rifiuti in maniera ingiustificata uno dei genitori verso il quale inizia ad esprimere sentimenti di ostilità e odio. Tutte queste reazioni che esprimono uno stato di sofferenza del minore sono il frutto di dinamiche relazionali disfunzionali che coinvolgono tutti i membri del sistema familiare.

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