Risorse e ambiguità nel rapporto tra psicoanalisi e diritto

Masterclass con la Prof.ssa Simona Argentieri
La psicoanalisi può rappresentare una risorsa nel contrastare le nuove forme di attacco alla capacità di pensare e alla relazione tra le persone, proprie della nostra epoca, in particolar modo, in quelle che, esacerbando il conflitto, finiscono nelle aule di Tribunale. Spesso infatti le persone coinvolte in queste dispute hanno difficoltà a fare i conti con le proprie sofferenze e fragilità interiori, spostando all’esterno cause e rimedi.

Nel 1913, Sandor Ferenczi, rivolgendosi ad un pubblico di magistrati, sosteneva che “il diritto imprime la forma di regole precise ai princìpi ai quali l’uomo deve adattarsi in quanto membro della società. Questo adattamento – affermava ancora – è innanzitutto un processo psichico”.

Fin dall’inizio dello sviluppo della psicoanalisi, molti psicoanalisti si sono impegnati nel lavoro di consulenti tecnici, ma si sono sempre rapportati a questo lavoro in Tribunale con una loro specifica particolarità: ponendosi interrogativi che promuovessero una pensabilità dei processi relazionali osservati sia dentro di loro sia in tutti gli attori coinvolti a vario titolo nella casa giudiziaria.

Simona Argentieri, dal canto suo, ha sempre sostenuto che la terapia psicoanalitica “è qualcosa che ha un compito molto… ambizioso”: quello di “mettere in moto dei processi, produrre dei cambiamenti”.

È su questo terreno che la psicoanalisi può rappresentare una risorsa nel contrastare le nuove forme di attacco alla capacità di pensare e alla relazione tra le persone, proprie della nostra epoca, in particolar modo, in quelle che, esacerbando il conflitto, finiscono nelle aule di Tribunale. Spesso infatti le persone coinvolte in queste dispute hanno difficoltà a fare i conti con le proprie sofferenze e fragilità interiori, spostando all’esterno cause e rimedi.

La lezione magistrale della Professoressa Argentieri spazierà così dal delicato tema delle emozioni e di come queste ultime entrano nel dibattito in Tribunale ai concetti di libero arbitrio e incapacità di intendere e di volere; dallo scivoloso terreno del concetto di verità a quelli di giustizia vendicativa, restitutiva e riparativa, ma anche di colpa e perdono. Per passare ai temi dell’ambiguità, delle collusioni e delle difese degli attori in causa, a quelli di consenso informato, difficoltà della scelta, rispetto e protezione, fino ad giungere a quelli coinvolti nei nuovi orizzonti della bioetica.

Insomma, una masterclass ricca di spunti e di riflessioni, nell’intento di cercare trappole ed equivoci attraverso gli strumenti di indagine della psicoanalisi.

Errori giudiziari

Prof. Simona Argentieri
fiorentina di origine, laureata in medicina, è la più nota tra le psicoanaliste italiane, tanto che l’enciclopedia online della Treccani le ha dedicato una voce. Socia e didatta dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi e dell’International Psycho-Analytical Association(IPA), collabora con varie testate, tra le più importanti delle quali segnaliamo Micromega e la Rivista dell’ADMI, Trimestrale dell’Associazione Donne Magistrato Italiane. E’ autrice di numerose pubblicazioni che spaziano dall’ambito psicoanalitico a quello letterario e culturale, in genere. E’ difficile elencare tutti i suoi interessi scientifici, tanti sono i settori di cui si è occupata, dai processi mentali precoci al rapporto mente-corpo; dalla relazione tra arte e psicoanalisi ai processi creativi; dal linguaggio ai temi del falso, del pregiudizio e della malafede; dallo sviluppo psico-sessuale e dell’identità di genere maschile e femminile alla bioetica, in riferimento alle questioni del fine vita. Parallelamente all’attività clinica si è sempre dedicata anche alla formazione di insegnanti, medici, psichiatri, psicologi e magistrati, tenendo lezioni anche presso i corsi del CSM, Consiglio Superiore della Magistratura. Nel 2008 le è stata conferita la medaglia della presidenza del Consiglio dei Ministri per meriti scientifici e culturali perché, come si legge nelle motivazioni, “Attenta studiosa delle contraddizioni del nostro tempo, ha scandagliato i fondali misteriosi dell’inconscio e delle relazioni personali, siano esse di coppia o di famiglia. Il ruolo del padre, i drammi dell’anoressia e della bulimia, le paure infantili, l’ambiguità, ma anche la dimensione psicoanalitica dell’opera artistica […] La sfida che affronta [è] attorno al futuro della psicoanalisi, alla sua essenza di scienza che scava il profondo e il senso della vita […] una ricerca di frontiera che stimola riflessioni e apre nuovi orizzonti …”

 PROF. SIMONA ARGENTIERI

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