False denunce di maltrattamento sui minori. Conseguenze psicologiche

Grazia La Manna

Psicologa, psicoterapeuta, corsista del corso di alta formazione Ruolo e Funzioni del Consulente Tecnico Psicologo in Ambito Minorile

Chi si occupa di separazioni conflittuali assiste sempre più frequentemente a un fenomeno, quale quello delle denunce strumentali di abuso e maltrattamenti su minori che originano un iter giudiziario molto elaborato con conseguenze a breve e lungo termine sui minori coinvolti.

L’iter giudiziario è non solo complesso ma spesso anche lungo. Un iter che attraversa fasi evolutive delicate del minore e comporta esiti di sofferenza psicologica se non addirittura di psicopatologia.

Spesso, si è in presenza di un genitore che, pur di causare un danno al coniuge da cui si sta separando elabora, spesso con il sostegno di legali non animati da una solida etica professionale, una strategia che è sostenuta dall’obiettivo di demolire la figura dell’altro genitore.

Protocolli onerosi

Le denunce riguardano spesso maltrattamenti fino ad accuse di vero e proprio abuso sessuale. Proviamo a considerare cosa possa significare per un minore l’accesso nei pronto soccorso indotto dal genitore accusante a dichiarare il falso per produrre una denuncia.

Sappiamo poi bene che questo genere di accessi prevede un’immediata attivazione del Tribunale per i Minorenni e l’attivazione dei servizi sociali per condurre un’indagine, oltre che audizioni protette del minore.

Un passaggio lungo e tortuoso che espone ripetutamente il minore ad eventi stressanti in cui deve strumentalmente, perché indotto dal genitore, dichiarare di essere vittima di maltrattamenti e/o abusi da parte dell’altro genitore.

Conseguenze sul minore

Nel minore si genera pertanto una vittimizzazione che comporta una dolorosa scelta nell’aderire al patto di lealtà in favore di un genitore e in sfavore dell’altro. 

Van Guseghem ha dichiarato che le false accuse di abuso hanno conseguenze gravi quanto l’essere vittime dell’abuso vero e proprio.

In merito si è espresso anche il prof. Montecchi, intervenendo agli Stati Generali sulla Giustizia Familiare sul tema “aspetti psicologici e psicopatologici di un minore nel corso dell’accertamento di un abuso”,  sostenendo che coinvolgere un bambino in false accuse è una forma di abuso sessuale in quanto il bambino viene inserito in un contesto in cui il linguaggio è fortemente sessualizzato. 

In un articolo Camerini et alii evidenziano alcuni fattori di stress con conseguenze particolarmente pesanti dal punto di vista psicologico per il minore.

Anzitutto, va rilevato che rendere presente l’episodio oggetto di denuncia causa un particolare disagio che spesso si rinnova, dovendo riferire l’episodio o gli episodi a molteplici figure professionali coinvolte.

Si evidenzia, peraltro, la difficoltà e la ritrosia a formulare delle accuse a un genitore, anche se fondate, ma nel caso le accuse fossero infondate le conseguenze emotive sono anche relative all’essere causa di un “tradimento” nei confronti di un genitore.Vi sono poi le problematiche legate all’essere oggetto di induzioni suggestive da parte di un genitore teso ad accusare l’altro, come avviene nelle rivelazioni infondate.

Il minore si trova a sperimentare, inoltre, i cambiamenti nelle relazioni familiari indotti dai provvedimenti (anche se provvisori) assunti, rivolti ad esempio a sospendere i rapporti di un figlio con il genitore indagato.

Il minore si trova così coinvolto in una coalizione con un genitore a danno dell’altro.

Come si è già evidenziato, in precedenza. Il minore coinvolto nelle coalizioni di questo tipo sperimenta forti conflitti di lealtà, dovuti alla sensazione di essere conteso e, secondo molti ricercatori, sarebbe proprio questa condizione ad amplificare l’effetto del conflitto sull’adattamento del minore stesso (Buchanan C.M., Maccoby E.E., Dornbusch S.M., 1996).

Infine, non meno impattanti sono le modalità stressanti, se non traumatiche, delle audizioni giudiziarie, oltre al carattere invasivo, o poco tempestivo, o non coordinato degli interventi psicosociali.

Dal punto di vista psicologico, inoltre, un minore coinvolto in un procedimento attivato da una falsa denuncia può sia a breve sia a lungo termine sviluppare sensi di colpa, vissuti depressivi, sintomi dissociativi e anche sintomi di rabbia.

Va da sé che queste configurazioni emotive connotate di pesanti criticità appesantiscono la qualità della vita del minore, condizionando la sua vita di relazione attuale e futura, la qualità della socializzazione e della vita scolastica incorrendo in fallimenti scolastici se non, addirittura, causando frequenti abbandoni scolastici.

Il minore, inoltre, all’interno della coalizione con il genitore che ha attivato la denuncia, rischia in alcune occasioni di sperimentare una pressione per mantenere fede all’impegno che si è assunto di seguire l’iter teso a screditare l’altro genitore. 

Infine, va considerato che i falsi abusi collegati ai minori in una coppia, il più delle volte, vengono strumentalizzati dalla madre. Quasi sempre è proprio la madre, tra il’85 e il 90% dei casi, a denunciare i falsi abusi. Le accuse in 2 casi su 10 si rivelano false.

Nonostante, tuttavia, tali denunce si rivelino infondate non solo non sono previsti provvedimenti sanzionatori per queste azioni ma non viene prestata attenzione alle conseguenze sociali e psicologiche.

Da una parte tali denunce vanno ad aggravare un sistema giudiziario e istituzionale già caratterizzato da risorse carenti, indispensabili per dare risposte immediate ed efficaci alle situazioni di reale abuso e/o maltrattamento, dall’altra vanno ad appesantire in modo indelebile lo sviluppo psicologico del minore coinvolto e a causare in termini prognostici conseguenze importanti sulla sua vita relazionale.

Sarebbe, pertanto, auspicabile che tutti coloro che sono, a vario titolo, coinvolti nelle procedure delle separazioni conflittuali siano animati da un senso etico e responsabile al fine di scongiurare un utilizzo strumentale della giustizia.

Note

Buchanan C.M, Maccoby E.E., Dornbusch S.M. (1996), Adolescents after Divorce, Harvard University.

Camerini G.B, Berto D.,  Rossi L., Zanoli M. (2010), “Disturbi psicopatologici e fattori di stress in procedimenti penali relativi all’abuso sessuale”, in Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, vol. 77: 127- 137.

Colantuono C., Berenato C. (2019), “Il fenomeno delle false accuse: rischio o protezione per i minori”, in Istituto per lo studio delle psicoterapie.

Van Guseghem H. (1992), “L’impact sur l’enfant d’une fausse allégation d’abus sexuel dans le contexte de divorce: réflexions cliniques” pubblicato su Psychiatrie, recherche et intervention en santé mentale de l’enfant, 3, 115.



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